La scelta da fare
Se siete tra coloro che stanno cercando un’auto elettrica che non costi una follia e che vi permetta di garantire il vostro percorso casa-lavoro, avrete sicuramente pensato alla Dacia Spring.
La vera convenienza, ovviamente, si ottiene potendo caricare l’auto utilizzando il proprio impianto fotovoltaico e circolando gratis o quasi, azzerando totalmente il costo delle ricariche. É chiaro che non si è obbligati ad averlo, l’importante è che si prediliga la ricarica da casa, possedendo un box dove collegarsi perchè le ricariche nelle colonnine pubbliche sono sempre molto più care.
Attualmente, le tariffe energetiche si sono ridimensionate rispetto alla data di inizio del conflitto in Ucraina ma stiamo andando verso la fine del mercato tutelato, prevista per Gennaio 2024. Non si possono effettuare previsioni perchè il costo dell’energia dipende dal PUN, Prezzo Unico stabilito a livello Nazionale.
Pertanto, scegliere di caricare un’auto elettrica prelevando tutto l’assorbimento dal proprio contatore potrebbe generare brutte sorprese nel caso in cui ci siano forti oscillazioni al rialzo del prezzo dell’energia.
I dati reali
Per evitare di impegnarci in cifre da capogiro e, in base alle nostre reali necessità, abbiamo deciso, dunque, di comprare una piccola auto elettrica, tra le più economiche: Dacia Spring.
Da quest’anno viene commercializzata una nuova versione, da 65 CV, mantenendo inalterata la capacità della batteria da 26,8 KWh, rispetto alla versione precedente, da 45 CV.
Questo ci deve fare riflettere, in quanto, la Spring non è stata dotata di una batteria di capacità superiore. É evidente che le migliori prestazioni, che garantiscono uno spunto maggiore nelle accelerazioni, determinerà uno sforzo superiore per la batteria.
Già il sito ufficiale Dacia mette in guardia i propri utenti, dobbiamo dire con moltà onestà, simulando l’autonomia prevista in base alle condizioni di utilizzo. Sappiamo bene come questa viene pesantemente condizionata da temperatura esterna, uso climatizzatore e velocità di crociera.
I 227 km di autonomia sono previsti per una velocità di 50 km/h e una temperatura di 20°C (per la versione da 45 CV). Se ci spostiamo alla versione da 65 CV, alle stesse condizioni, l’autonomia si attesta ai 218 km. Ci sembra ottimistico, in realtà, una diminuzione di soli 9 km.
Se a questo aggiungiamo una tipica situazione di utilizzo reale, 90 km/h, aria condizionata e temperatura di 35°C (basti pensare all’auto parcheggiata al Sole o alle temperature afose estive), l’autonomia della versione da 65 CV scende a 114 km; per la versione da 45 CV, 119 km. E poi, potremo avere la necessità di viaggiare in 4 a pieno carico (è omologata per 4 posti, non per 5). Cosa succederebbe all’autonomia?
Conclusione
A nostro parere, l’autonomia è veramente troppo limitata per un’auto che, a conti fatti, senza i forti incentivi di qualche anno fa, costa 23000 euro (aggiungendo qualche optional anche a 24000).
Se avete un’auto da Euro fino a Euro 4 da rottamare, beneficerete del contributo statale di 5 mila euro, altrimenti di 3 mila euro.
Quindi, chiavi in mano, parliamo di prezzi dai 18 ai 21 mila euro contro gli 11-12 mila euro di qualche anno fa.
Ognuno tragga le proprie considerazioni, dato che, con questa autonomia, difficilmente si potrà utilizzare l’auto per spostamenti a pieno carico extraurbani senza doversi fermare a ricaricare (magari per ritornare al punto di partenza). Inoltre, se già all’acquisto è questa l’autonomia, cosa succederà tra 6-10 anni, quando le batterie perderanno un pò di vigore, in base ai cicli di ricarica effettuati?
Ricordiamo che per sostituire il pacco batterie di un’auto elettrica è necessario spendere cifre importanti. E allora dobbiamo chiederci, Dacia Spring, conviene davvero?