Siete interessati ad installare un impianto fotovoltaico o lo avete installato da poco e vi hanno consegnato l’impianto chiavi in mano, con poche o comunque, non soddisfacenti, delucidazioni sul funzionamento o sul monitoraggio.
L’inverter
Dovete sapere che, al giorno d’oggi, ogni inverter, in base alle sue specifiche caratteristiche di fabbrica, è dotato di una chiavetta WiFi o una porta ethernet che ci permette di collegarlo al cloud del produttore.
Questo ci consente di monitorare e gestire la produzione da qualunque parte del mondo; unico requisito è una connessione internet e un dispositivo, come lo smartphone per interagire con l’app dedicata.
Questa ci permetterà anche di conoscere lo stato di carica (SOC) della batteria di accumulo a servizio dell’impianto (qualora ne avessimo una). Io vi consiglio caldamente di installarla perchè durante la sera e, in particolar modo in inverno, grazie alla batteria la maggior parte delle utenze domestiche saranno completamente ammortizzate e non preleveremo nulla dal gestore di rete.
Inoltre, è fondamentale proteggere l’inverter, se installato all’aperto, utilizzando un armadio coibentato per gli sbalzi termici. Infatti, non solo dobbiamo tenere lontano pioggia e agenti atmosferici ma è importante mantenere condizioni ideali di temperatura, evitando l’esposizione alla luce diretta del Sole e prevedendo delle griglie di aerazione per lasciarlo respirare adeguatamente. L’impianto è sempre acceso, connesso e al nostro servizio h24, quindi, è il minimo che possiamo fare.
L’applicazione del fornitore di energia
I più importanti gestori di energia elettrica come, ad esempio, ENEL Energia, ENI, ecc. dispongono di un app in grado di monitorare i consumi giornalieri e mensili con grafici ed etichette esplicative.
Di seguito troviamo un esempio in cui si evince che da quando è stato installato l’impianto fotovoltaico con accumulo, 27 Luglio, acceso e collaudato nel pomeriggio, nei giorni seguenti non è stato più prelevato nulla dal fornitore di energia elettrica. Già questa è una prima testimonianza di come l’impianto installato sia efficiente e ben tarato.
L’app per la gestione remota dell’inverter
Come già accennato, l’app per la gestione dell’inverter funziona in cloud. Viene installata nel dispositivo del cliente da parte dell’installatore e configurata. Spesso l’installatore tiene aperto un accesso di servizio per monitorare da remoto il sistema e fornire al cliente una garanzia d’intervento immediato in caso di malfunzionamenti.
Dovete sapere, infatti, che se l’inverter si dovesse bloccare la produzione di energia elettrica si arresterebbe all’istante ma noi senza un monitoraggio costante dell’app non potremmo accorgercene. Conviene, dunque, almeno una volta al giorno controllare i grafici per capire se tutto abbia funzionato regolarmente.
Nell’immagine seguente possiamo visualizzare la produzione istantanea di 2.446 kW, a fronte di una richiesta di 273 W dovuta ai consumi dell’appartamento (nel contatore è installata una pinza amperometrica in grado di leggere i consumi istantanei).
Questa produzione sta andando direttamente a caricare le batterie di accumulo, dato che la richiesta di energia nell’appartamento è minima.
Una volta raggiunta la massima carica il sistema andrà in saturazione e la produzione fotovoltaica si fermerà a meno di non accendere qualche elettrodomestico energivoro e massimizzare l’autoconsumo. Tutto ciò solo se non siamo stati ancora agganciati al gestore di rete per il servizio di scambio sul posto, in cui venderemo l’energia prodotta in eccesso al distributore. In un prossimo articolo analizzeremo i sistemi di guadagno dovuti all’immissione in rete di energia elettrica. Qualora avessimo già provveduto, chiaramente, immetteremo energia in rete e al primo periodo di fatturazione riceveremo un rimborso per quanto venduto.
Attraverso l’app è anche possibile analizzare i vari flussi che si avvicendano e testimoniano le fasi di funzionamento dell’impianto.
Nell’immagine seguente la curva rosa mostra il sistema che carica la batteria di accumulo mentre quella arancione mostra l’autoconsumo ottenuto accendendo ad esempio, i climatizzatori nel momento di massima produzione dell’impianto, a batteria di accumulo ormai carica.